SVOLTA VERDE PER MASSA CARRARA

Siamo a metà tra Massa e Carrara per presentare candidate e candidati circoscrizionali di Toscana a Sinistra, ospitati dal Centro Sub Alto Tirreno che ringrazio. Un posto da cui si vedono le Apuane ferite dalle cave e il mare purtroppo sempre meno libero in questo territorio dominato dalle concessioni balneari. 

Quando nel mondo e le persone parlano di marmo delle apuane evocano Michelangelo e le opere d’arte realizzate con questo materiale, ma purtroppo dovrebbero pensare ai dentifrici e ai cementifici perché è lì che finisce la grandissima parte del marmo apuano. Con un modello estrattivista distruttivo che sta facendo fare enormi profitti a pochi soggetti su un bene comune non rinnovabile e lasciando le briciole al territorio.

I  piani regionali sul tema sono sempre tutti verso il modello estrattivista guidato dal grande mercato globale del carbonato di calcio. Questo è diventato un distretto minerario. Abbiamo provato a proporre il contingentamento dell’escavato, obblighi in materia di lavorazione in loco del marmo, ma non c’è stato niente da fare. La lobby del marmo è ascoltata da un blocco politico unico che va dal PD al centrodestra, col silenzio assenso del Movimento 5 Stelle. Noi abbiamo un modello diverso: superare la monocoltura del marmo, sviluppare il Parco della Alpi Apuane che potrebbe diventare parco nazionale capace di attrarre un turismo lento e redditizio, sostenere il ripopolamento delle comunità montane con l’agricoltura contadina sorretta dai fondi pubblici (come dice la nostra legge su quest’ultimo tema, votata all’unanimità dal Consiglio regionale).

Quest’area è tra le più avvelenate della Toscana. Un dramma a livello sanitario e ambientale. Va messo in sicurezza il territorio quanto prima, con bonifiche reali, non su carta e vanno spinte ad insediarsi qui le aziende che puntano a economia circolare, energie rinnovabili e innovazione. Si può fare, basta veicolare a questo una parte dei 15 miliardi di fondi europei che arriveranno alla Toscana nei prossimi anni: devono andare a chi fa riconversione ecologica, chi assicura lavoro stabile, chi punta alla svolta verde.

Da questo posto che ci ha ospitato si vede anche il mare. E questo mi permette di ribadire anche qui la nostra battaglia per le spiagge libere. Siamo l’unica forza politica in Toscana che difende questo bene comune, indicato come tale persino nel Codice di Giustiniano del 529 d.C., e ha proposto una legge perché la Toscana assicuri almeno il 50% di spiagge libere a chi vuole andare al mare senza dover pagare per un ombrellone e una sdraio. Non ci hanno ascoltato, la lobby dei balneari ormai ha convinto tutti, dal M5S alla Lega. Noi continueremo ad insistere nella difesa di questo bene comune.

Infine voglio ricordare oggi il caso di Cava Fornace. Cava Fornace dev’essere chiusa. Lo dicono mozioni votate all’unanimità dal Consiglio regionale. Ma Cava Fornace è sempre lì. Ecco noi diciamo basta a questa idea di democrazia dove il mandato dell’assemblea elettiva che rappresenta tutte le toscane e tutti i toscani non viene considerato dalla Giunta regionale. Se diventassi presidente chiederei immediatamente agli uffici di predisporre gli atti di chiusura di Cava Fornace nel rispetto del mandato ricevuto dal Consiglio sulla spinta di partecipazione e lotta dei comitati e dei Comuni di quest’area.

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