Dal tour aretino: agricoltura biologica, memoria e turismo lento per salvarci
Il tour elettorale ha toccato oggi la Provincia di Arezzo. E alla fine di questa giornata resta il dato politico di essere gli unici ad avere un programma capace di futuro per quest’area. Abbiamo affrontato il tema della qualità dell’acqua e della sua proprietà visitando la Diga di Montedoglio. Il nostro programma è l’unico a difendere la posizione della ripubblicizzazione del servizio idrico, una battaglia che mi sta molto a cuore. Solo con aziende pubbliche potremo ottenere risultati finora non garantiti dal modello privatistico importato in Toscana dal PD. Un modello dove privati fanno profitti sulle nostre bollette.
Nella seconda tappa del tour siamo arrivati nel piccolo centro di Pieve Santo Stefano. Un centro simbolo di quella marginalizzazione operata da scelte politiche sbagliate di chi governa che conserva un gioiello da valorizzare, il Piccolo museo del Diario. Questo museo racconta il nostro paese attraverso le microstorie ‘dal basso’ scritte di proprio pugno dalle persone comuni. Pensate che l’archivio del museo raccoglie circa novemila testimonianze provenienti da tutte le regioni italiane, dal Trentino alla Sicilia. Come quella di Clelia Marchi, classe 1912, una contadina del mantovano che dopo la morte del marito raccontò la storia del suo amore perduto scrivendola sul lenzuolo più bello del suo corredo. Il Piccolo Museo del Diario e l’archivio sono nati nel 1984 grazie all’iniziativa del giornalista Saverio Tutino, che fu partigiano e che ben conosceva il valore della memoria.
Museo e archivio sono un frammento importante della ricchezza diffusa nella nostra regione, una rete magnifica di musei minori, opere d’arte, bellezze paesaggistiche che deve essere sostenuta e valorizzata, progettando al contempo un turismo diverso, lento e diffuso.
Nel nostro viaggio per raccontare l’altra scelta possibile per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre siamo arrivati a Poppi, nel Casentino, dove abbiamo conosciuto l’apicoltura biologica di Roberto Zuccari e abbiamo potuto mostrare in concreto cosa intendiamo per bioedilizia. Le api 🐝 🐝🐝 stanno morendo a causa dell’uso massiccio di pesticidi. Nel nostro programma proponiamo che la Regione sostenga e promuova la transizione verso un’agricoltura priva di veleni, per tutelare acqua, aria e suolo, e per salvare le nostre api.
Come ho avuto modo di dire in relazione al nostro programma, usciamo dalla crisi epocale in cui siamo solo puntando su conversione ecologica delle produzioni, lavoro stabile e agricoltura sana. Sana come quella dell’azienda di Rita, produttrice del biodistretto a Talla, nel cuore del Casentino. Un ottimo esempio del nostro modello di agricoltura contadina, amica della biodiversità e priva di veleni.
A Cortona abbiamo scelto invece di concentrarci sul tema del vecchio ospedale, abbandonato da circa 15 anni. Una struttura storica di pregio come questa, nel cuore di uno dei centri storici più belli della Toscana, non può restare inutilizzata così a lungo. Proponiamo che questa bellissima struttura ospiti le scuole della città, considerato che i due istituti superiori di Cortona sono oggi all’interno di edifici in affitto presso la Curia ad oltre 100 mila euro l’anno. Riaprire le scuole in sicurezza e con la didattica in presenza è una priorità, investire sull’edilizia scolastica è una priorità.