TRENO E DISCOTECA

Sono in viaggio verso l’inceneritore di Scarlino dove presenteremo candidate e candidati della circoscrizione Grosseto. E il treno è pieno di persone con la mascherina. Si sarebbe dovuto e potuto fare lo stesso anche nelle discoteche, da oggi chiuse per decreto.

La colpa di questo stop, a mio parere, non è dei ragazzi e delle ragazze in pista, ma dei gestori di questi locali. Avrebbero dovuto assicurare il rispetto delle misure anti contagio e in troppi non lo hanno fatto, per far cassa, nonostante i rischi per le persone di cui erano responsabili.

Troppo spesso in Italia ci si scorda di quanto dice la nostra Costituzione in materia di impresa privata. I gestori dei locali avrebbero dovuto ricordarsi che hanno una funzione pubblica e l’art 41 della nostra Costituzione lo dice chiaramente: “l’iniziativa economica è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza”.

So bene che chi fa impresa, ed è stato danneggiato dalle misure dell’emergenza Covid, ha bisogno di fare cassa per recuperare quanto perso nei mesi del lockdown e (spero) mantenere i posti di lavoro dei propri dipendenti. Ma chi fa impresa deve rendersi conto che può o meno rendere questo momento ancor più difficile se non segue le regole di prevenzione del contagio.

Chi ha tenuto le persone in pista a ballare senza mascherina ha violato la legge e le regole di convivenza civile per evitare un nuovo lockdown. E nessun profitto, o ricavo può giustificarlo.