LA COERENZA
Leggo di altr* candidat* presidente che si affannano a raccontare nuove linee politiche acchiappavoti. Chi fino a ieri bocciava le nostre proposte in Consiglio regionale a favore della strategia rifiuti zero o per la ripubblicizzazione dell’acqua oggi si inventa paladino di queste cause. Le campagne elettorali possono tutto, ma proprio tutto. Chi brandiva foto con la pistola e soffiava sul fuoco del razzismo, ora si presenta in un nuovo stile paludato e istituzionale per intercettare l’elettorato moderato. E chi ha raccontato per 5 anni, in consiglio regionale, di battersi contro le grandi opere inutili – come la nuova pista di Peretola – cerca ora di far dimenticare di essere il principale azionista di un governo che le megaopere inutili le sta imponendo a colpi di decreto.
Quando la politica entra nelle istituzioni parla attraverso atti e proposte concrete. E i nostri atti, come gruppo Toscana a Sinistra, sono lì a testimoniare la nostra limpidissima linea politica.
Non abbiamo mai cambiato idea sul fatto che i servizi essenziali devono essere pubblici, sulla necessaria svolta verde, sull’economia circolare, sul contrasto alla precarietà e sul lavoro stabile e di qualità. Tutti i nostri Sì restano tali e l’emergenza Covid19 ha mostrato più che mai che avevamo ragione.
Si chiama coerenza.
La coerenza è merce rara in un tempo in cui l’intuizione pasoliniana sull’Italia “Paese senza memoria” è ormai base di una strategia di marketing politico. In un tempo in cui qualcuno, come i nostri avversari, pensa di giocare sulla scarsa “memoria politica” delle persone per ingannarle a pochi giorni dal voto. Confidano sul fatto che la gente non coglierà l’incoerenza politica dei messaggi, che non ci sarà tempo e modo di distinguere il vero dal falso. Per poi governare nelle stanze chiuse, riducendo spazi e tempi della partecipazione, e, dove possibile, persino della democrazia.