arezzo

Per presentare candidate e candidati di Toscana a Sinistra della circoscrizione Arezzo abbiamo scelto uno scenario verde, vicino ai campi coltivati e purtroppo vicino anche all’inceneritore di San Zeno. Un impianto che noi vorremmo veder convertito secondo le logiche dell’economia circolare e che, invece, chi oggi governa vorrebbe veder bruciare il doppio di quanto brucia oggi. Una quantità raggiungibile solo importando rifiuti da fuori dell’aretino, forse addirittura da fuori Toscana. Lo abbiamo chiesto in due interrogazioni all’assessora regionale Fratoni nei mesi scorsi, prima della fine della legislatura, ma la risposta è stata a dir poco evasiva e sfuggente. Noi non siamo vaghi né ambigui, diciamo un chiaro no a questo modo di gestire i rifiuti e sì al recupero dei materiali che altri vorrebbero bruciare, per dare lavoro stabile a giovani e meno giovani che oggi vivono in questa zona. Diciamo sì ad una raccolta differenziata efficiente mentre le percentuali in questa area, l’ATO sud, sono le peggiori del centro-nord Italia, e perdipiù qui le tariffe sono le più alte. E questo perché? Perché si è voluto, erroneamente, far entrare i privati nella gestione di un servizio pubblico essenziale. E sappiamo come è finita: scandali, inchieste e inefficienze.

La nostra posizione è chiara: i servizi essenziali devono essere gestiti da società pubbliche. Tutti, dall’acqua alla sanità, passando dai rifiuti. Nessuno deve fare profitti dalla gestione dei servizi pubblici essenziali. Solo così avremo efficacia sociale, tariffe più basse e tutela del nostro ambiente, il primo dei beni comuni.

Tra i servizi essenziali da portare nelle mani del pubblico c’è anche il trasporto locale. Chi viaggia giornalmente sui treni regionali per lavoro o per studio è da sempre costretto a vergognosi disservizi, come denuncia da tempo il Comitato pendolari Valdarno direttissima. Deviazioni, ritardi, cancellazioni. Qualche tempo fa c’è stata persino una circolare antipendolari da parte di Rfi, che in pratica obbligava i treni pendolari a restare bloccati in stazione o a essere deviati per far passare i treni ad alta velocità. E questo perché? Perché Trenitalia e Italo ricavano lauti profitti dall’alta velocità. Noi vogliamo i raddoppi dei binari unici della nostra regione e vogliamo più investimenti a favore dei treni utilizzati ogni giorno dai pendolari. Investimenti che darebbero lavoro stabile subito, già in autunno.

E vogliamo sostenere l’agricoltura contadina, di qualità, priva di veleni, capace di valorizzare le colture locali e di puntare alla filiera corta tramite i mercati contadini. Abbiamo presentato una proposta di legge approvata dal Consiglio regionale che è stata un primo passo in questa direzione.

Una vittoria ottenuta dai banchi dell’opposizione. Immaginate cosa potremmo fare al governo della Regione!

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