INFORMAZIONE LIBERA

Da candidato presidente ho firmato con Assostampa – il sindacato dei giornalisti – un impegno per la tutela della libertà d’informazione e a favore della categoria dei giornalisti. Sui tanti modi di attaccare e minare la libertà d’informazione avrei molte cose da dire. Ad esempio il licenziamento in tronco, da parte dell’ASL, di un sindacalista reo di aver rilasciato alla RAI un’intervista critica sulle gestione dell’emergenza Covid19, ecco, a me è parso (anche) un attacco alla stampa che non voglia limitarsi a riportare le veline ufficiali. E sono felice che il Consiglio regionale abbia unanimemente votato la mozione di Toscana a Sinistra che ha portato al reintegro del lavoratore licenziato.

In ogni caso non mi interessa spendere frasi retoriche sulla libertà di stampa ma contrastare in modo concreto la precarietà che sta ammazzando il giornalismo e la stessa libertà d’informazione. Dilaga il cottimo, ci sono giornalisti pagati pochi euro a pezzo, in condizioni simili a quelle dei raccoglitori di pomodori. E un giornalista precario, senza tutele, senza diritti e garanzie contrattuali è anche un giornalista con ridotta indipendenza e molto più ricattabile. I giornalisti precari hanno anche poco tempo e poche risorse a disposizione per verificare e approfondire le notizie, riuscendo spesso ad assicurare una corretta informazione solo grazie alla loro professionalità, passione ed etica personale e professionale.

E le istituzioni, a partire dalla Regione, devono avere un ruolo maggiore nella tutela contrattuale dei giornalisti, finanziando soltanto gli organi di stampa che offrono lavoro regolare e di qualità e favorendo le stabilizzazioni.